Le minne di Sant’Agata continuano, a custodire, gelosamente, al loro interno, la devozione della città di Catania per la “santuzza” e oggi, 5 febbraio, è il giorno, in cui la città intera, si ferma, per celebrare la festa dedicata ad una fanciulla, simbolo di tutte le donne e per ricordare il suo martirio.
Ogni anno portando in spalla il busto di Sant’Agata i devoti intendono, allora, commemorare una giovane fanciulla, alla quale il console romano Quinziano, fece strappare i seni, a causa del suo orgoglioso rifiuto a quella passione che gli aveva smosso l’anima e lo fanno, preparando per giorni interi vassoi di minne da vendere nelle pasticcerie o da gustare nell’intimità della propria casa.
Simbolo femminile e sensuale, Agatuzza, viene celebrata, altresì, nelle pagine del romanzo di Giuseppina Torregrossa, che descrive tutta l’attualità del suo mito e, che, attraverso questo racconto, fa rivivere “Il conto delle minne” attraverso gli insegnamenti di nonna Agata, che prepara le minne per la nipotina e che, con l’intrigante gestualità delle sue mani e, modellandole alla perfezione, intende trasmettere, in realtà, in eredità anche tutto il dolore della condizione femminile.
L’ impasto delle minne, infatti, mescolando l’asprezza della storia alla delicatezza del dolce, riesce, ad affidare a quelle dita, intrise di farina e di ricotta, soprattutto il senso della memoria: quel dolcetto, quel piccolo seno di pasta bianca, non rappresenta soltanto una ricetta, ma vuole essere molto di più, a cominciare dal conto, che deve essere pari, due minne e due dolci per ogni fanciulla e con un significato speciale … grandi o quasi assenti, aride o feconde, amate senza pudore o trascurate da uomini disattenti … le minne diventano insomma la chiave di lettura, in grado di svelare i segreti più intimi della femminilità, dell’orgoglio e del potere di tutte le donne”.
Nei dolci, come le minne è custodita, praticamente, tutta l’imprevedibilità e l’ineluttabilità della vita verso quel tempo, in cui i conti possono non tornare più.
La Cuoca Galante – Food blogger Napoli
Credits:
Foto dal Web e di Melania Licata del blog Chicchi di mela.
Non conoscevo la storia di Sant’Agata e ahimè non ho mai provato le “minne”…eppure è bastato leggere questo articolo intriso di passione e gusto, una penna mirabile che è riuscita a trasportare la mente ed i sensi nella storia e nei sapori di questa delizia catanese. Chapeau!
Grazie Liliana per le tue belle parole, sono felice, di averti offerto almeno un assaggio virtuale, raccontando di una tradizione alla quale sono molto legata e che rivive ogni anno nel cuore di moltissime donne.
Un abbraccio e a presto.