La Guida Michelin 2017 è stata presentata e ha ricoperto con le sue stelle tutto il firmamento della ristorazione eccellente, dimostrando di essere davvero il momento più atteso dell’anno dagli chef e dal pubblico dei gourmet presenti al Teatro Regio di Parma lo scorso 15 novembre.
Così la scelta di una città diversa da Milano, per la presentazione, ha segnato davvero un cambiamento epocale, che ha visto la storica Guida Michelin, l’unica che “in questi sessanta anni di vita, ha fatto viaggiare gli italiani alla ricerca del mangiare bene” come ha dichiarato Marco DO, direttore della comunicazione, mettersi in viaggio, per arrivare a Parma, cuore della “food valley” emiliana e Città Creativa per la Gastronomia, a dispensare stelle.
Un percorso che la Michelin ha deciso di intraprendere, con l’intento di esplorare e di scoprire da vicino le città di quei ristoranti, che valgono il viaggio e che ottengono il prestigioso riconoscimento di una o più stelle, anche se, da quest’anno, nella Guida è stato inserito un nuovo simbolo, quello del piatto Michelin, attribuito a ben 2.044 ristoranti, per segnalare un buon pasto, realizzato con abilità dallo chef e usando prodotti di qualità.
Tante novità, allora, per questa edizione della Guida Michelin tra le quali anche due premi, attribuiti, nel corso della serata di gala, che si è svolta nello splendido scenario del Teatro Farnese: quello del “Giovane Chef Michelin” conquistato da Federico Gallo, di 29 anni, della Locanda del Pilone di Alba (CN) e l’altro della “Qualità nel tempo” assegnato ai fratelli Marcattilii del San Domenico di Imola (BO) in cucina e in sala da ben 50 anni.
E che hanno reso quest’anno il “giorno delle stelle” e dell’alta cucina non solo più grandioso del previsto, ma un evento assolutamente esclusivo e curato in ogni minimo dettaglio, con l’eleganza e la raffinatezza tipicamente francesi e che ha regalato a tutti noi presenti l’intensa emozione del fascino di un viaggio tra le stelle, mentre la voce di Michael Ellis, il direttore internazionale delle Guide Michelin, scandiva, ad uno ad uno, i nomi degli chef stellati.
Indiscussi e ambiziosi protagonisti, che sognano di avere la prima, che bramano alla seconda o alla terza o che tremano, all’idea di perdere una stella, anche se, in Italia, le stelle Michelin sono davvero tante, ben 343 sono infatti oggi i ristoranti stellati, selezionati dagli ispettori Michelin durante i loro viaggi nella cucina italiana.
Nessuna novità, invece, per le Tre Stelle che restano 8 Piazza Duomo ad Alba, Le Calandre a Rubano, Da Vittorio a Brusaporto, Dal Pescatore a Canneto sull’Oglio, l’Enoteca Pinchiorri a Firenze, il Reale a Castel di Sangro, La Pergola a Roma e l’Osteria Francescana di Modena.
Più numerosi restano gli chef con Due Stelle tra i quali Antonino Cannavacciuolo, Carlo Cracco, Norbert Niederkofler , Marco Sacco, Claudio Sadler, Moreno Cedroni e Mauro Uliassi, Anthony Genovese, Gennaro Esposito, Vincenzo Candiano, Pino Cuttaia e Ciccio Sultano.
Ai quali, da quest’anno, la Guida Michelin ha aggiunto il pluripremiato Enrico Bartolini, Nino di Costanzo, Alfio Ghezzi, Antonio Guida ed Heinrich Schneider.
Insomma una rigorosa selezione della Guida Michelin, uguale in tutti i 28 paesi, l’anonimato degli ispettori, che pagano il conto e che valutano le cucine secondo questi cinque criteri:
– qualità dei prodotti,
– tecnica culinaria ed equilibrio tra gli ingredienti,
– personalità dello chef,
– rapporto qualità prezzo e
– costanza nel rendimento
rendono la storica Rossa l’unica guida, per compiere “un viaggio in Italia, che davvero suggerisce molte deviazioni” come ha spiegato Sergio Lovrinovich, direttore della Guida Michelin Italia, “un viaggio nella tradizione gastronomica alla ricerca delle eccellenze” della cucina più citata, amata e copiata nel mondo.
Poco conta, quindi, che l’Italia sia ancora il secondo paese al mondo per numero di stelle, subito dopo la Francia, ça va sans dire, con 8 ristoranti Tre Stelle, 41 con Due Stelle e 294 con Una Stella: il riconoscimento della stella Michelin, è inutile negarlo, vale sicuramente più di ogni altro simbolo e segna l’appartenenza alla prestigiosa categoria degli chef stellati, segnalati nella Guida Michelin, che, messe da parte le inutili polemiche, resta il punto di riferimento gastronomico più esclusivo e riconosciuto anche in ambito internazionale.
Una guida, che regala a quanti ottengono o confermano la propria stella una indescrivibile sensazione di felicità legata ad un segreto desiderio, che si è avverato.
Perciò, se siete curiosi, di conoscere tutte le nuove stelle, quelle assegnate ma anche quelle perse, trovate qui proprio tutte le segnalazioni della Guida Michelin 2017.
La Cuoca Galante – Food blogger Napoli
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