L’albero di Natale segna per tutti noi il momento di inizio delle festività natalizie e, sebbene le origini di questa tradizione siano state storicamente legate agli antichi culti pagani, diverso è il significato che la religione cristiana attribuisce al simbolo dell’albero.
Per i cristiani, infatti, l’albero di Natale rappresenta il rinnovarsi della vita di Cristo e della sua immortalità, quale autentico albero di vita, simbolo di pace e di speranza.
L’abete sempreverde, come ha sottolineato Papa Giovanni Paolo II, nella stagione invernale esalta e rapresenta il valore della vita che non muore e a lui è dovuta l’usanza di allestire un grande albero di Natale in piazza San Pietro a Roma.
Presenze e segni sulle origini dell’albero di Natale vanno ricercate, tuttavia, nelle più antiche culture pagane.
Un’antica leggenda narra, infatti, che la consuetudine di addobbare un albero sempreverde in occasione delle festività natalizie risalga a San Bonifacio, il santo nato in Inghilterra nel 680, a cui si deve l’evangelizzazione dei popoli pagani germanici e che avrebbe introdotto l’usanza dell’albero di Natale per contrastare la diffusione dei sacrifici umani compiuti in onore del dio Thor.
Si racconta che, nell’impeto di fermare il sacrificio, il santo avesse scagliato un’ascia contro la quercia, per abbatterla e che, subito dopo, dalla ceppaia abbia visto spuntare un magnifico abete e che, da quel giorno, abbia avuto inizio l’usanza di decorare gli abeti con le candele come una manifestazione di espressione della fede cristiana.
Ma, in realtà, le origini della tradizione dell’albero decorato, considerato simbolo di vita, molto prima della nascita del Cristianesimo, sono collegate ai culti pagani della luce e della vita.
Nell’Alto Medioevo invece durante le rappresentazioni dei misteri di preludio alla festività natalizia, davanti ai portali delle chiese, venivano addobbati gli “alberi del Paradiso” venivano decorati con mele, come chiara allusione al peccato originale e ostie in memoria del corpo di Cristo, che si era sacrificato per redimerci il peccato originale, successivamente sostituite da candele, noci, castagne, dolci e biscotti, in segno di redenzione.
Solo nel 1858, dopo un periodo di siccità e per la scarsa raccolta di mele, i vetrai di Meisenthal decisero di sostituire i frutti con palline di vetro soffiato e colorato.
Le notizie dei primi alberi risalgono alle popolazioni celtiche e vichinghe del nord Europa, che, durante il solstizio d’inverno, celebravano la vittoria della luce sulle tenebre e offrivano alle divinità pini e abeti decorati con frutti e ghirlande, perché erano alberi a cui attribuivano le proprietà magiche di aver riportato la luce del giorno, mentre i Romani, durante le Calende di Gennaio, usavano decorare le proprie case con rami di pino.
La tradizione dell’albero di Natale, più vicina ai giorni nostri, invece, pare che sia nata a Tallinn, dove nel 1441, nella Piazza del Municipio venne eretto un grande abete attorno al quale danzavano insieme uomini e donne alla ricerca dell’anima gemella e tale usanza si spostò poi rapidamente dall’Estonia alla Germania.
A Riga su una targa del 1510, scritta in otto lingue, si legge del “primo albero di Capodanno” come evoluzione dell’usanza del 1400 di riempire le piazze con alberi da frutta e piante sempreverdi in omaggio al Paradiso Terrestre.
Secondo Ingeborg Weber-Kellermann, professoressa di etnologia di Marburgo, invece, i primi riferimenti storici alla tradizione vanno ricercati in una cronaca di Brema del 1570, in cui si legge di un albero decorato con mele, noci, datteri e fiori di carta anche se l’uso dei cittadini, di portare in casa gli abeti, per ornarli con rose di carta di vari colori, mele e zucchero è stato ritrovato anche in una cronaca di Strasburgo del 1605.
Tuttavia perché la tradizione dell’albero arrivi nei paesi cattolici bisognerà aspettare la fine del Congresso di Vienna dove si diffuse grazie agli ufficiali prussiani.
A Vienna, infatti, il primo albero di Natale apparve nel 1816 voluto dalla principessa Henrietta von Nassau-Weilburg, in Francia fu introdotto nel 1840 dalla duchessa di Orléans, mentre nella metà del 19° secolo il principe Alberto di Sassonia, marito della regina Vittoria e di origini germaniche introdusse la tradizione nelle proprie residenze e tale novità ben presto si estese in tutto il Regno Unito e in tutto il mondo anglosassone.
In Italia verso la seconda metà dell’ottocento fu la regina Margherita per prima ad addobbare un albero di Natale in Quirinale e da allora l’abitudine di fare l’albero in occasione delle festività natalizie si è diffusa rapidamente in tutto il paese.
Come che sia la tradizione cristiana dell’albero di Natale non deve essere confusa con la simbologia pagana dell’albero, perchè il significato tra le due è profondamente diverso.
Infatti, nonostante le origini pagane, la tradizione dell’albero di Natale ha per i cristiani una simbologia propria, arricchita dal valore sacro legato da sempre alla Natività e a Cristo come luce del mondo.
E voi, visto che il periodo dell’Avvento è iniziato, quando farete il vostro albero di Natale ?
Simonetta Savino – La Cuoca Galante Food blogger
Nella foto di copertina gli alberi di Natale di Spiff
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