Queste polpette di sarde sono davvero come le ciliegie … una tira l’altra e non bastano mai !!
Tonde, tante, saporite da mangiare appena fritte o anche il giorno dopo, sperando che ne sia avanzata qualcuna, queste polpette si preparano, usando come ingrediente quelle sarde, piccole di taglia, lucenti e blu, che hanno esattamente il colore del mare e che del mare tracciano la storia.
Le sarde, ossia, quei pesci “lunatici, ma sfuggenti alle chinte di luna e catturate un tempo anche sulle spiagge dai pescatori improvvisati, spesso contadini, uomini di terra prestati al mare che, al termine della raccolta miracolosa, se ne tornavano nei campi”, sazi e felici, per il regalo ricevuto dal mare.
La pesca delle sarde, infatti, è un rito e avviene nelle “notti di scuro” prive di luna, fatte di segnali e di attese da decifrare, quando il sole cala e l’oscurità avvolge tutto, quando il mare si confonde con il cielo, quando l’unica luce accesa è quella della lampara, mentre tutto intorno è silenzio e notte.
Una pesca narrata anche da Giovanni Verga ne “I Malavoglia” che parla delle sarde come di una ricchezza per tutto il paese, donata a quei pescherecci, che tornavano carichi e “con la gente, che cantava e sventolava i berretti da lontano, per far segno alle donne, che aspettavano a riva con i bambini al collo”.
Stagionali, fluttuanti e, a lungo, persino dimenticate le sarde, proprio come tutto il pesce azzurro, fanno bene, sono buonissime, poco costose e sono tornate oggi, ad essere indiscusse protagoniste di numerosissimi piatti, infatti, vengono preparate a beccafico, in tortiera con uno strato di pomodoro, con la pasta insieme ai pinoli e al finocchietto, marinate o allinguate e cucinate secondo le ricette tradizionali delle famiglie siciliane, per offrire infiniti sapori, deliziose come sono, grasse d’estate e magre d’inverno.
Sarda, insomma, tutto si fa con te, anche le polpette di sarde, da impastare con il pane e le uova, aggiungendo il pecorino, l’uvetta e una manciata di pinoli, per riscoprire il gusto di un ingrediente nuovo, che si perde, tuttavia, nel mito e nel tempo, quasi a ricordarci che le sarde “non sono pesci, ma stelle cadute dal cielo, per sfamare gli uomini”.
RICETTA
PIATTO PRONTO IN 40 MINUTI
PORTATA: SECONDI PIATTI
Ingredienti per 4 persone:
- 600 g. di sarde
- 250 g. di mollica di pane raffermo
- un uovo
- 40 g. di pecorino grattugiato
- 30 g. di uvetta passolina
- 20 g. di pinoli
- prezzemolo
- sale e pepe
- olio evo per friggere
Procedimento:
- Mettete a mollo la mollica di pane in acqua fredda e pulite le sarde: evisceratele e privatele della lisca, lavatele sotto l’acqua corrente e sminuzzatele con un coltello. In una ciotola mettete le sarde, aggiungete la mollica di pane, ben strizzata, il pecorino grattugiato, la passolina, i pinoli, l’aglio a pezzetti, il prezzemolo tritato, il sale e il pepe, aggiungete l’uovo sbattuto e lavorate tutti gli ingredienti, amalgamando bene il composto con le mani.
- Con le mani bagnate prelevate piccoli pezzi del composto e formate delle polpette, schiacciatele e friggetele, poche alla volta, in olio evo ben caldo. Mettetele, a mano a mano, in un piatto, ricoperto con carta assorbente, per eliminare l’olio in eccesso e servite le polpette, ben calde, accompagnandole con un’insalata mista.
La Cuoca Galante – Food Blogger Napoli
Fonti bibliografiche:
“Sardine e acciughe di Sicilia” di Franco Andaloro e Andrea Zanfi – Salvetti e Baruffi Editori
“Alice o acciuga” di Irene Rizzoli – Edizioni Mondadori
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