Intolleranze alimentari e allergie: malattia o moda ?

Intolleranze alimentari e allergie: malattia o moda ?

Le intolleranze alimentari e le allergie ad alcuni cibi sono sempre più diffuse, tanto da avere creato l’esigenza di lanciare nel mercato intere linee alimentari dedicate alle persone afflitte dal problema.

Ascoltando le conversazioni delle mamme davanti a scuola, si ha l’impressione di una espansione quasi contagiosa del fenomeno.

Tanto che le intolleranze alimentari e le allergie  hanno finito, per diventare un vero e proprio problema dei nostri tempi dorati, nei quali l’offerta di cibo (almeno nei Paesi più benestanti) non manca e la cucina è diventata un luogo di cura e coccole.

Ma saranno tutte diagnosi corrette quelle che vengono effettuate?

Intolleranze alimentari e allergie non sono sinonimi.

Anzitutto, credo, si faccia molta confusione fra allergie e intolleranze.

Conoscete la differenza ??

Le intolleranze alimentari sono legate all’incapacità del nostro apparato digerente di digerire e assorbire un determinato alimento.

Possono causare difficoltà digestive, gonfiore e dolore addominale, dissenteria, stitichezza.

Le allergie, al contrario, sono causate da una reazione anomala del nostro sistema di difesa, che scambia per pericoli sostanze del tutto innocue.

Possono avere diversa intensità: da un semplice prurito alla morte.

Come vedete, si tratta di disturbi posti su livelli di gravità molto diversi.

E con il lattosio come la mettiamo ??

Una delle intolleranze alimentari oggi più frequenti è quella al lattosio.

Il latte è un alimento equilibrato, che la natura stessa mette a disposizione dei cuccioli di mammifero per le sue caratteristiche di completezza.

Ma stiamo parlando di piccoli: non è previsto che l’adulto si nutra di latte.

Infatti, l’enzima lattasi, che nel nostro corpo digerisce il lattosio (lo zucchero del latte), viene prodotto principalmente durante l’infanzia. Poi, la quantità che ne sintetizziamo si riduce progressivamente.

Quindi, in realtà, quella al lattosio non è proprio un’intolleranza: semplicemente il nostro corpo non è mediamente pensato per assumere grandi quantità di latte in età adulta (anche se per qualche fortunato le cose vanno diversamente)!!


E ora facciamo chiarezza anche sulle allergie al glutine.

Alzi la mano, chi non conosce qualcuno, che non abbia qualche conto in sospeso con il glutine!

I disturbi associati al glutine sono dibattuti, citati e raccontati.

Ma non sempre con metodo scientifico.

Anche sulle allergie al glutine la mia impressione è che non si sia fatta abbastanza chiarezza: esiste una netta distinzione fra celiachia, intolleranze alimentari al glutine e allergie al glutine.

La celiachia è una reazione anomala del nostro sistema di difesa che erroneamente scambia proprie strutture per invasori e le attacca.

In questo caso, la malattia è scatenata dal contatto dell’organismo con il glutine, una proteina contenuta nel grano. Non a caso la celiachia è un’autoimmunità, una sorta di fuoco amico che può avere conseguenze molto gravi. Le persone che soffrono di celiachia non possono, mai e per tutta la vita, ingerire glutine.

Ma il morbo celiaco non è così diffuso come farebbe pensare la tendenza alimentare generale. In Italia 1 persona su 100 è realmente celiaca.

Le intolleranze alimentari al glutine sono, come nel caso del lattosio, un problema intestinale: il glutine non viene digerito correttamente e genera gonfiore, dolore di pancia e problemi digestivi.

Nel caso di allergia al glutine, ci troviamo nella situazione di tutte le allergie. L’introduzione nell’organismo della sostanza “incriminata” provoca una reazione immunitaria: quindi conviene stare lontani!

Anche in questo caso è bene non mangiare cibi contenenti glutine, ma i rischi sono ben diversi.

Una privazione inutile.

Non basta un mal di pancia che non passa, per auto diagnosticarsi una di queste malattie.

Né un gonfiore addominale pronunciato per rinunciare definitivamente ai cibi contenenti glutine.

Potremmo privarci inutilmente di una dieta varia ed equilibrata, indispensabile per mangiare bene, per il mantenimento del benessere non solo fisico, ma anche psicologico.

Ed è anche privo di fondamento scientifico, evitare il glutine, nel tentativo di prevenire la celiachia.

Se togliamo ai nostri figli sostanze nutritive, senza che ce ne sia l’indicazione, li stiamo esponendo a rischi potenziali.

Ricordo infatti che i prodotti gluten free sono alimenti pensati, per persone che hanno una patologia diagnosticata e non varianti salutiste di pietanze poco sane.

Insomma solo un’alimentazione consapevole può aiutarci a stare bene !!

di Monica Torriani

Foto credits : web


Monica Torriani è moglie, mamma di 4 ragazzi, farmacista e content editor scientifico. Scrive di Salute & Benessere per il web e per la carta stampata. Ha fondato il blog WELLNESS4GOOD – Parole e Farmaci

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